1° Settimana di Quaresima

La somiglianza è la misura dell’amore

Via Crucis: la Strada della Croce! È la strada dell’uomo, è la strada del Dio-fatto-uomo: è la strada che Gesù ha scelto per accompagnarsi a noi. La strada della nostra disperazione è diventata la strada dell’amore di Gesù per l’uomo. Amore doloroso, amore generoso, amore fedele: amore innamorato della nostra smarrita dignità filiale, della nostra perduta bellezza originale: fino a morirne.

Quanto mirabilmente lontano si è spinto Gesù; quanto decisamente egli ha superato tutti gli spazi dell’infinita distanza che ci separava da lui; quanto amorevolmente ha fatto tutti i passi che lo portavano fino a noi noi: per stare con noi, per essere come noi: perché la somiglianza è la misura dell’amore.

Oggi noi vogliamo fare compagnia a Gesù sulla Strada della Croce: per condividere la sua fatica, per assomigliargli almeno un po’.

Seguiamolo piangendo: il pianto guarirà i nostri occhi distratti; incrociando il suo sguardo, potremo contemplare il suo santo Volto.

Seguiamolo, abbracciati al suo corpo martoriato: il calore della sua amicizia scioglierà la durezza del nostro cuore.

Ci manca Gesù! Camminando con lui sulla Strada della Croce, gridiamogli tutto il nostro bisogno e tutto il nostro amore. “Quando è il cuore che prega, Dio ascolta.” (Santa Teresa d’Avila).

Primo passo: Pietro: tradimento e perdono

“Dopo averlo preso, condussero via Gesù e lo fecero entrare nella casa del sommo sacerdote. Pietro lo seguiva da lontano. Siccome avevano acceso un fuoco in mezzo al cortile e si erano seduti attorno, anche Pietro si sedette in mezzo a loro. Vedutolo seduto presso la fiamma, una serva fissandolo disse: «Anche questi era con lui». Ma egli negò dicendo: «Donna, non lo conosco!». Poco dopo un altro lo vide e disse: «Anche tu sei di loro!». Ma Pietro rispose: «No, non lo sono!». Passata circa un’ora, un altro insisteva: «In verità, anche questo era con lui; è anche lui un Galileo». Ma Pietro disse: «O uomo, non so quello che dici». E in quell’istante, mentre ancora parlava, un gallo cantò. Allora il Signore, voltatosi, guardò Pietro, e Pietro si ricordò delle parole che il Signore gli aveva detto: «Prima che il gallo canti, oggi mi rinnegherai tre volte». E, uscito, pianse amaramente.” (Lc 22, 54-62)

Pietro è l’amico di Gesù, uno di quelli della prima ora, il prescelto per essere il fondamento della Chiesa: eppure ha paura e per tre volte rinnegherà Gesù, dopo aver proclamato di essere pronto a morire per lui!

Dopo il suo triplice tradimento Pietro è in bilico tra due sguardi: quello beffardo della serva che lo spia e denuncia soddisfatta la sua menzogna, e quello buono di Gesù che gli offre il perdono. Verso chi volgerà il suo sguardo?

Questa è stata la drammatica scelta di Pietro, questa è la nostra scelta di ogni giorno.

Una sola nostra giornata è una catena ininterrotta di meschine e vergognose menzogne, di piccoli e grandi tradimenti contro Gesù. Lo sguardo di tanti cosiddetti tuoi “amici” assomiglia spesso a quello della serva che gode della caduta di Pietro!

È uno sguardo complice, uno sguardo che paralizza la speranza e il desiderio di cambiamento: uno sguardo che ti inchioda nella tua dannata contraddizione.

Lo sguardo di Gesù, invece, è uno sguardo amico: lo sguardo di chi conosce il tuo cuore, di chi non smette mai di contemplare la bellezza originale del tuo volto di figlio; è uno sguardo che mentre giudica, rigenera.

Come ci vede grandi Dio!

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